Se non hai letto il mio precedente articolo su “come creare un dataset con EXCEL” ti consiglio di farlo perché partirò proprio da lì per importare i dati in SPSS.
Ovviamente puoi creare un dataset in SPSS partendo direttamente dal software e nell’articolo troverai anche spunti su come farlo, ma dopo anni d’esperienza passati a gestire dati ti consiglio vivamente di creare tutta la struttura in EXCEL e poi trasferirla in SPSS.
I motivi sono diversi: prima di tutto la gestione e la comprensione di quello che c’è dentro un contenitore di dati è più agile e flessibile in EXCEL. In secondo luogo, se devi trasferire i dati a qualcuno, non sempre quel qualcuno ha il software SPSS per leggerli.
SPSS permette d’importare i dati in moltissimi formati. Dopo aver aperto un file dati vuoto in SPSS, clicca sull’icona gialla della cartella e ti comparirà questa schermata.
Nel menu a tendina “File di tipo” seleziona EXCEL per visualizzare tutti i file di questo tipo che hai salvato sul desktop o da un’altra parte. La procedura che ti spiego è identica anche se dovessi scegliere un’altra estensione, come un .csv o .txt.
Scegli il file d’interesse e schiaccia apri.
Dal menu a tendina “Foglio di lavoro” seleziona il foglio che contiene i dati con solo i numeri. Nel mio esempio si chiama “Dataset numeri”.
Ora delle 5 opzioni che puoi scegliere appena sotto, di solito il flag va messo solo alla prima “Leggi i nomi delle variabili dalla prima riga di dati” perché i file vanno creati proprio con le intestazioni di colonna nella prima riga.
Le altre opzioni le usi raramente, ma se ti servono puoi aggiungere gli altri flag.
Il software ha due schede. Una vista dati e una vista variabili nella quale devi mettere sia le etichette alle variabili sia alle modalità con le quali vengono espresse.
Ti ricordo che SPSS legge i nomi delle variabili ma ti restituisce il nome delle etichette se tu gliele inserisci. In mancanza delle etichette tiene buono quello dei nomi che sono obbligatori da mettere.
Puoi scrivere direttamente nella colonna etichette oppure se hai già creato il file excel con tutti nomi delle variabili ti basta fare un semplice copia e incolla.
Ora devi inserire le etichette di tutte le modalità delle variabili.
Per esempio, il primo item ha 5 valori di una scala likert che vanno da mai a sempre. Entra nella cella ed inserisci uno ad uno i valori con le specifiche etichette quindi:
1, mai, aggiungi. 2, poco, aggiungi. 3, abbastanza, aggiungi. 4, molto, aggiungi. 5, sempre, aggiungi.
Siccome le altre 4 variabili del blocco 1 hanno le stesse codifiche, fai copia e incolla sulle altre celle in questo modo, così risparmi tempo.
Ora ripeti lo stesso procedimento con tutte le altre variabili qualitative presenti. Per variabili quantitative invece non c’è bisogno della codifica perchè vanno già bene così.
Un’altra cosa che devi fare è assegnare la tipologia di variabile. Nella colonna misura puoi selezionare le 3 tipologie: nominale, ordinale, scala.
Tutte le scale likert sono ordinali. Scegli ordinale nella prima e copia e incolla sotto. Anche il titolo di studio lo è per cui seleziona ordinale anche lì.
Le due variabili genere e tipologia d’acquisto sono nominali per tanto non devi fare nessun cambio come l’intenzione d’acquisto che è una variabile scala. Come vedi SPSS assegna la tipologia secondo un suo schema che spesso coincide con la realtà, ma non sempre e pertanto devi tu mettere le cose a posto.
Infine, passando alla schermata vista dati puoi notare come tutte le tue variabili abbiamo le codifiche inserite ed anche i simboli delle tipologie sono messi accanto ai nomi.
Ora sei pronto per iniziare tutte le analisi possibili con questo potente software di analisi statistiche.