Se chiedi alle persone cosa si immaginano quando pensano alla statistica, di solito, ti risponderanno a numeri, tabelle, percentuali e dunque anche ai grafici. Grafici a torta, a linee, istogrammi e fin dalle scuole medie abbiamo imparato che ci sono tantissimi grafici, ognuno di loro ha le sue caratteristiche e deve essere utilizzato in specifiche situazioni.
Ma quanti sono i grafici, e di quali tipi? Quando si usano i grafici? Ma, soprattutto, come si fa a fare un grafico?
Queste domande sono frequentissime non solo nella vita scolastica ma anche in quella lavorativa di ognuno di noi e, purtroppo, non sappiamo la risposta giusta a tutte.
I grafici esistenti sono molti, diciamo all'incirca una ventina, ma nella pratica comune spesso se ne usano una ventina. Per questo oggi te ne mostrerò 5 diversi tipi, presi dal mio video corso Graficomania (nel quale spiego tutti i grafici che si possono fare in Excel), mostrandoti non solo quali devi scegliere a seconda del tuo scopo, ma anche come si leggono le loro rappresentazioni grafiche.
Partiamo da quello che sicuramente hai visto tante volte: il grafico a barre orizzontali, che si utilizza quando la variabile che stai rappresentando è di tipo qualitativo nominale, cioè quando le categorie sono semplicemente dei nomi diversi tra di loro.
Qui puoi vedere, per esempio, le 10 squadre di calcio più tifate al mondo. Come puoi immaginare, la differenza tra una categoria e l'altra è solamente data dal nome della squadra.
In queste tipologie di dati, l'ordine delle modalità non conta ma conta solamente la loro frequenza.
Un consiglio che posso darti quando devi rappresentare i grafici a barre orizzontali è di ordinare i dati in modo crescente se vuoi che poi siano mostrati in modo decrescente, e viceversa.
Seguendo questa piccola accortezza, potrai avere un grafico molto più chiaro dal punto di vista visivo, perchè sarà subito evidente quale delle categorie rappresentate ha una frequenza maggiore.
A volte l'errore che noto è la rappresentazione di un fenomeno di questo tipo con il grafico a barre verticali: sebbene si possa anche accettare, dal punto di vista statistico è più corretto utilizzare quello con le barre orizzontali.
La differenza tra il grafico a barre verticali e quello a barre orizzontali è che ha sempre una variabile qualitativa, ma questa volta ordinale.
Cosa significa? Ordinale significa che le modalità del carattere hanno un ordine specifico, contrariamente a quello nominale.
In questo caso, per creare il grafico ho utilizzato le recensioni del ristorante di una coppia di amici, "Le Monachine": chiaramente i giudizi che trovi su TripAdvisor vanno dalla categoria più bassa, Pessimo, a quella più alta, Eccellente, seguendo quindi un ordine crescente.
Quello che vai a rappresentare è così l'intensità di questo fenomeno, quindi le sue frequenze, però sei obbligato a mettere le categorie in un certo ordine. Per questo motivo visivamente si preferisce la struttura con le barre verticali rispetto a quella orizzontale, perché, rispetto ai caratteri nominali, in questo caso esiste un ordine preciso dei dati, che deve essere rispettato.
In poche parole, la differenza tra il grafico a barre orizzontali e quello a barre verticali sta solo nelle modalità che nel primo caso sono di tipo nominale e nel secondo ordinale.
Passiamo ora a un altro grafico utilizzatissimo, cioè quello a torta o in gergo tecnico chiamato aerogramma.
Capire quando sceglierlo è molto semplice, infatti lo utilizzi quando vuoi rappresentare una percentuale.
Come puoi vedere qui sopra, in questo caso i dati che ho inserito sono quelli relativi ai rifiuti raccolti nel 2010 a Cremona.
Utilizzando l'aerogramma, è subito chiaro come visualizzare e comprendere qual è la percentuale di carta o vetro raccolta.
Quindi, se il tuo scopo è far capire quanto pesa una categoria sul totale, allora utilizzi il grafico a torta, indipendentemente se i dati siano qualitativi nominali o ordinali.
Detto questo avresti potuto utilizzare il grafico a torta anche per i due esempi che ti ho mostrato prima: tutto dipende da te e da quello che vuoi mostrare al pubblico, in base al tuo scopo.
Ricorda che i grafici devono attirare l'attenzione visivamente, cioè devono far capire una o più cose solo perché lo si sta osservando. I grafici ti dovrebbero portare a delle conclusioni anche se non li commenti, perché se li hai scelti bene e hai evidenziato con dei colori le parti importanti, riuscirai a trasmettere ciò che il fenomeno ti sta dicendo.
Il quarto grafico che ti mostro è quello delle linee, che devi scegliere se devi rappresentare un fenomeno o più fenomeni nel tempo.
Questa che vedi rappresentata è una classica situazione che avrai visto già altre volte quando vengono mostrati gli andamenti di pacchetti azionari o delle borse. In questo caso, i dati che ho inserito sono quelli dell'andamento delle due criptovalute più famose, Bitcoin ed Ethereum, nel corso del 2020.
La cosa che conta è che il prezzo di entrambe venga rilevato nel corso del tempo, in questo esempio all'inizio di ogni mese.
Non avrebbe senso qui utilizzare uno dei tre grafici precedenti, perché visivamente non ti darebbe l'idea dell'andamento dei prezzi e della loro variazione nei vari mesi dell'anno!
Come quinto grafico abbiamo l'istogramma, che utilizzi quando hai caratteri quantitativi continui. Continui vuol dire che hai a che fare con dei numeri reali, e quindi anche con le virgole.
L'istogramma è il punto dolente di tutti gli studenti che devono affrontare un esame di statistica, e dove ricadono la maggior parte degli errori.
A prima vista potrebbe essere un normale grafico a barre verticali, ma come puoi vedere tali barre sono unite ed è per questo che è un istogramma.
Nell'esempio ho espresso il peso dei neonati in chilogrammi, che vengono racchiusi in classi di 250 grammi ciascuno. Ci sono situazioni, però, in cui le classi non hanno tutte la stessa ampiezza: di conseguenza la frequenza che vai a rappresentare non è dovuta all'altezza della barra ma alla sua area. Purtroppo con Excel puoi solo rappresentare classi di uguale ampiezza.
Per capire quello che ti sto dicendo ti mostro un altro esempio, dove un gruppo di persone è stato suddiviso in classi di altezza.
Come vedi, la prima colonna e l'ultima hanno un'ampiezza di 10 cm, a differenza delle altre che hanno un'ampiezza di 5 cm. La frequenza della classe più bassa è di 25 persone, e dividendo per 10 (che è l'ampiezza della classe) ottengo una densità di 2,5.
2,5 è proprio il numero che vado a mettere sull'asse delle Y, e questo rettangolo verde sarà dato da un'altezza di 2,5 per una base di 10, che fa appunto la frequenza di 25.
L'errore che fanno in molti, studenti e non, è quello di mettere sull'asse delle Y il numero 25 e non 2,5!
Come ti avevo accennato, esistono altre tipi di grafici oltre ai 5 che ti ho mostrato oggi. Di seguito trovi l'elenco di tutti quelli che puoi trovare in Excel.
Se poi vuoi approfondire il discorso e diventare un esperto nella creazione dei grafici Excel allora ti lascio la presentazione del mio videocorso di Microsoft Excel Graficomania. Se sei una persona che almeno settimanalmente deve produrre delle analisi con qualche grafico allora è il corso ideale.
Dopo aver creato ogni grafico da una serie di dati imparerai a modificare il tipo di grafico e addirittura a mettere una formula automatica nel titolo del grafico.
Un ultimo grafico che è possibile realizzare è il boxplot o grafico a scatola il quale ha delle caratteristiche un po' particolari. Siccome ho notato difficoltà da parte degli studenti a interpretarlo allora ho scritto un articolo apposta che parla proprio di come leggere e comprendere il boxplot.
Ho creato anche un video in cui te lo spiego in modo semplice con una metafora statistica.
Se hai problemi con la statistica ti consiglio di seguire la mia playlist "Metafore Statistiche" nella quale spiego diversi concetti aiutandomi con le metafore. Troverai esempi di vita reale che ti permetteranno una volta per tutta di comprendere questa materia in modo semplice.
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Il meteorologo non sbaglia mai. Se c’è l’80% di probabilità di pioggia, e non piove, vuol dire che siamo nel 20%.
Saul Barron